Negli occhi dei ribelli

Siamo stati invitati come collettivo all’inaugurazione della mostra “Negli occhi dei ribelli” fotografie di Danilo De Marco. Un contributo, insieme ad altri interventi, alla riflessione sulla resistenza come memoria storica e la resistenza di oggi.
Vi aspettiamo il 19 aprile

R-esistete “…qui resistere significa esistere” Qui, dove?
Resistere a chi e a che cosa?
E chi dà nome a ciò che le persone scelgono di essere, quando rifiutano il conformismo e lo stato di fatto (partigiani o banditi, resistenti o terroristi, patrioti o criminali)? Chi definisce, dove sta il confine, chi lo fissa e difende, come muta?
Che struttura di memoria, che ‘monumento alla resi-stenza’ (sia pure effimero e fatto solo di immagini, come questo) costruire oggi? Ho scelto un ‘monumento’ che faccia discutere, senza timore per una memoria seletti- va; una costruzione che richiami la necessità rinnovata di una scelta di campo non effimera….
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Queste facce si possono tradurre in altrettanti capitoli narrativi cercando di raccogliere la storia latente, tutto quello che gli esseri uma- ni provano, senza sapere che i loro dolori, il loro lavoro e il loro riposo sono storia. Ma la memoria sembra scivolare, scappare da quegli occhi sui piani del volto che via via si sfuocano, e lo spazio, quello spazio della vita per cui ave- vano combattuto, incerto, irresoluto. Volti che ci guardano e ricordano a noi non solo la nostra propria vecchiaia ma, con quella e attraverso quella, la fine di un grande mito rivoluzionario, forse di una speranza non ancora svanita. Quella di una Resistenza incompiuta.

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